Durante il weekend appena trascroso HUB Milano ha dato il meglio di sè ospitando i 3 giorni di workshop del SiCamp. Il format vanta già una ventina di workshop in tutto il mondo e in questi mesi Milano ha ospitato il primo appuntamento italiano con l’innovazione sociale formato fast & tech.
La call for entries lanciata ad inizio primavera ha raccolto 187 idee di progetto che miravano a risolvere i piccoli e grandi problemi che noi tutti ci troviamo ad affrontare quotidianamente: cose come l’utilizzo degli spazi pubblici, problemi linguistici degli stranieri in italia, il degrado di alcune aree urbane,…
Ogni submission cercava di dare una soluzione semplice e digitale al problema identificato, soluzione che però doveva prevedere un modello di business sostenibile a livello economico; perché l’innovazione sociale è così importante da non potersi più permettere di fare affidamento sull’elemosina e sul volontariato.
Una giuria di esperti ha poi selezionato i 6 progetti più in linea con la filosofia SiCamp e più adatti al modello che prevede un’incubazione full immersion di un weekend durante il quale i team di startupper vengono affiancati da una serie di esperti e facilitatori che in meno di 48 ore portano il pre-seed allo stadio di seed, pronto cioè per il primo incontro con i potenziali investitori per raccogliere i primi feedback, che indicheranno le direzioni da prendere nei 3 mesi successivi d’incubazione tradizionale.
I progetti selezionati sono:
Bircle di Andrea Landini
Il nome deriva da Building+Circle e descrive un progetto mirato a creare tramite gli User Generated Contents, un database sul grado di accessibilità degli edifici rispetto a utenti diversamente abili. La classificazione tiene in considerazione diversi aspetti come la presenza di parcheggi e WC appositi, l’accessibilità dell’ingresso, la navigabilità degli spazi,… considerando i diversi gradi e tipologie di disabilità.
km0_community di Silvia Givone
Km0 durante il weekend è poi stata rinominata NEARBUY.it – è facile comprare con i tuoi vicini.
Consiste in un servizio online che semplifica notevolmente l’organizzazione e la gestione degli ormai diffusissimi Gruppi di Acquisto Solidale, rendendo questa buona pratica accessibile anche a persone con poco tempo.
Nabatà (parola araba che significa “il crescere delle piante”) di Cinzia Vangelista
conosco.scelgo.compro
acquistare cosmetici oggi è molto complesso, i principi attivi e gli effetti sono sempre più indecifrabili e difficili da sviscerare, ci sono molte leggende metropolitane e integralismi poco motivati; Nabatà si propone di creare un app e un sito che aiutino in consumatori nel punto vendita a identificare in maniera rapida e semplice i prodotti che rispondono alle loro necessità. Pensiamo a celiaci, intolleranti e allergici, ma anche vegani e consumatori eticamente sensibili che cercano prodotti non testati sugli animali.
Terza Primavera di Massimiliano Manzoni
Il Digital Divide per le generazioni anziane è un fenomeno in crescita, oltre ai limiti di conoscenza dei software ci sono anche limiti fisici di utilizzo. Il team di Terza primavera ha realizzato che potenzialmente gli smart phones sono i più indicati a colmare questo divide perchè l’interfaccia è più facilmente adattabile rispetto ai vecchi cellulari con schermi troppo piccoli o pulsanti poco pratici. Si sono quindi impegnati a identificare quali funzioni e necessità gli over 65 possano avere, non dimenticando alcune intelligenti features che facilitino anche la supervisione/interazione dei parenti e amici.
TocToc movement
someone has what you need
Il team più giovane presente all’evento si è preoccupato di risolvere il problema degli sprechi nella nostra società consumistica immaginando una mappa che mostra quali oggetti intorno a noi stiano cercando nuovi padroni e nuova vita.
www.raccomandate.it di Riccarda Zezza
casa figli e genitori, a chi dai le chiavi dei tuoi amori
Il mercato delle colf-baby sitter e bandanti si muove solo tramite il passaparola, tutti noi vogliamo persone fidate a cui affidare le nostre case o i nostri parenti, da qui l’idea, creare una piattaforma modello linkedin dove queste persone possano promuoversi ottennedo raccomandazioni e beneficiando dei network dei loro clienti acquisiti.
Gli aspiranti startupper hanno avuto un weekend di tempo per spremere i diversi esperti che avevano accettato di mettere le proprie competenze a disposizione, c’erano grafici, web developer, business planner, imprenditori navigati,… alcuni si sono immediatamente appassionati ad una o all’altra idea arricchendo con la loro presenza il team di partenza. L’integrazione delle risorse nei team di progetto era uno degli obiettivi non dichiarati del weekend; gli startupper infatti erano spesso persone con background molto lontani dalle idee proposte, come nel caso di Cinzia, Niccolò e Elena, idatori di Nabatà, due consulenti finanziari ed un magistrato alle prese con il consumo consapevole e la composizione chimica dei prodotti cosmetici.
L’intenso lavoro cerebrale era compensato dall’ottimo servizio catering curato da ZeroBriciole una startup nata proprio tra i tavoli di cartone di HUB. I partecipanti al Camp erano viziati con prodotti sani e nutrienti, sempre serviti in modo creativo e simpatico, i momenti ristoro oltre a rialzare i livelli glicemici aiutavano anche ad alleggerire il morale mantenendo vivo l’entusiasmo dei partecipanti che così invece di rimpiangere il weekend al lago innvavano divertendosi.
Domenica dopo pranzo è arrivata la giuria, la tensione aveva lasciato spazio alla curiosità di scoprire che cosa i diversi gruppi fossero riusciti a tirar fuori in così poco tempo, e scoprire se i diversi consigli scambiati tra i team durante le pause in giardino fossero stati applicati o meno.
Due giorni di lavoro intenso a così stretto contatto creano un clima di condivisione e familiarità molto particolare, si sono create molte connessioni interregionali e internazionali, che auspicabilmente contamineranno con la social innovation nuovi progetti e collaborazioni. Neanche la prima partita italiana agli europei è riuscita ad incrinare il clima familiare che si era creato, l’1-1 del risultato ha fatto ugualmente felici gli spagnoli e italiani presenti.